venerdì 27 luglio 2012

Sicilia e Tunisia collegati da un mega-tunnel

Sicilia e Tunisia collegati da un mega-tunnel



Il progetto è stato elaborato da Enea. Il mega-tunnel ferroviario unirebbe Europa e Africa passando per lo stivale e la Sicilia.
Il documento esiste ed è reale, anche se al momento limitato soltanto a una serie di linee tracciate su dei fogli. Il progetto di un mega-tunnel che collegherebbe la Sicilia alla Tunisia passandosotto il mar Mediterraneo sembrerebbe fantascienza ma è stato ipotizzato daEnea.
Siamo ancora ben lontani dal prendere in considerazione l'eventuale infrastruttura che chiederebbe un investimento gigantesco che farebbe impallidire quello della Torino-Lione: una delle necessarie opere per la sua realizzazione sarebbe l'esistenza del Ponte sullo Stretto e un adeguamento della rete ferroviaria siciliana, senza cui tutto finirebbe in una bolla di sapone.
Il mega-tunnel ideato è lungo 150 chilometri, parte da Pizzolato (Trapani) e sbuca a Cape Bon (Tunisia) dopo aver attraversato il Mare Nostrum che ha visto lo svilupparsi di prospere civiltà. Nel suo percorso saranno presenti quattro isole artificiali. La tratta servirà i treni merci, ma una pre-impostazione consentirà in futuro di far passare anche quelli passeggeri.
L'ipotesi di sviluppo andrebbe tra l'altro in concorrenza con il prossimo tunnel sotto lo Stretto di Gibilterra ma, a quanti fanno notare la ridondanza del sistema, la risposta che viene fornita è sempre la stessa: il tunnel tra Sicilia e Tunisia andrebbe a ovviare un problema pratico: in Spagna infatti lo scartamento dei binari è diverso che dal resto dell'Europa e questo comporta due trasbordi merci per adattare il trasporto alla tratta tra Africa e Spagna e poi tra Spagna e Francia, problema che non sussisterebbe passando invece per ilBelpaese.
Visto il notevole investimento l'aspetto più importante sarebbe però valutare se gli enormi costi di realizzazione verrebbero o meno compensati dall'utilizzo della tratta. Al momento non è facile dare una risposta: se da un lato l'Africa è in continuo fermento e sviluppo, dall'altra le aree interessate sono politicamente instabili. Inoltre a parte la zona costiera ci sarebbero milioni di chilometri quadrati di deserto da superare per giungere anche ai mercati del centro e del sud del continente nero.