domenica 1 luglio 2012

Pesche e prugne: alleate contro l’obesità

Pesche e prugne: alleate contro l’obesità


Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori del Texas AgriLife Research le drupacee possiedono principi attivi in grado di contrastare varie patologie legate alla cosiddetta sindrome metabolica.

 In agronomia perDrupacee si intendono vari alberi da frutta che producono la cosiddetta drupa, un frutto carnoso che non si apre spontaneamente per far fuoriuscire il seme e che tecnicamente viene chiamato indeiscente. Tra essi ritroviamo il pesco, il ciliegio, l'albicocco ed il prugnolo, tutti alberi che producono frutta tipicamente consumata nei mesi più caldi caldi dell'anno. A due passi dall'estate giunge la notizia che alcune drupacee, in particolare le pesche, le pesche noci (note anche come nettarine) e le prugne, potrebbero essere un'arma contro la diffusa sindrome metabolica, un'insieme di fattori ad altissimo rischio cardiovascolare come obesità ed ipercolesterolemia associati anche ad una vita sedentaria.
Secondo il coordinatore di un ambizioso progetto di ricerca, il professor Luis Cisneros-Zevallos dell'istituto AgriLife Research presso la Texas A&M University, questa frutta conterrebbe infatti principi bioattivi -alcuni composti fenolici- in grado di contrastare la sindrome metabolica, conosciuta anche come sindrome da insulino-resistenza, sindrome di Reaven o CHAOS.
“Negli ultimi anni – sottolinea lo studioso – l'obesità è diventata una delle principali preoccupazioni nelle società moderne a causa dei problemi di salute ad essa associati. Nei soli Stati Uniti le statistiche mostrano che circa il 30 per cento della popolazione è in sovrappeso o affetta da obesità, con casi che aumentano ogni anno in numero allarmante”. Anche nel nostro paese, secondo le statistiche pubblicate dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, l'obesità è un problema che riguarda milioni di persone: il 10% della popolazione adulta, circa 5 milioni di italiani, sarebbe colpita da tale patologia, mentre si segnala il negativo record europeo di bambini in sovrappeso o obesi nella fascia di età che va tra i 6 ed i 9 anni.
“Anche se la dieta, la predisposizione genetica ed uno stile di vita poco salutare giocano un ruolo importante nella tendenza all'obesità – sottolinea Cisneros-Zevallos – la principale preoccupazione circa questa patologia è l'associazione con una malattia nota come sindrome metabolica. I nostri studi hanno dimostrato che frutta come pesche, pesche noci e prugne possiede composti bioattivi potenzialmente in grado di combattere questa sindrome”.
Tra essi il ricercatore ha indicato composti fenolici con proprietà antiobesità, antiinfiammatorie ed antidiabetiche, capaci anche di ridurre l'ossidazione del colesterolo “cattivo” LDL che spesso è associato alle malattie cardiovascolari: “Il nostro lavoro mostra che i quattro principali gruppi fenolici – antociani, acidi clorogenici, derivati della quercetina e catechine – agiscono contemporaneamente su cellule differenti (cellule adipose, macrofagi ed endoteliali vascolari) e contro vari componenti della malattia, compresa l'obesità, le infiammazioni, il diabete e le malattie cardiovascolari. E' la prima volta che composti bioattivi di un frutto hanno dimostrato di lavorarepotenzialmente su diversi fronti contro una patologia”.