sabato 21 luglio 2012

Il riso (integrale) fa buon sangue


Il riso (integrale) fa buon sangue


Il riso (integrale) fa buon sangue

Da più di un decennio le linee guida per una sana alimentazione sostengono il consumo di cereali integrali piuttosto che sbiancati perché decisamente più ricchi di principi nutritivi, più completi e in generale più sani. Vediamo perché. Il chicco di cereale contiene la maggior parte delle sostanze sulla superficie esterna, proprio quella che viene eliminata con la sbiancatura. Ciò che rimane dopo questo processo è solo la parte interna, principalmente amidi che senza le sostanze esterne (come i sali minerali) diventano un concentrato eccessivo di zuccheri. Basti pensare che l’indice glicemico del cereale integrale è 50 mentre quello dei ‘bianchi’ è 70, decisamente maggiore.

I cereali integrali sono ricchi di vitamine, sali minerali e amminoacidi essenziali per la vita. Soffermiamoci ora su quest’ultimo aspetto ed facciamo un confronto tra riso integrale e bianco per vedere come varia il patrimonio di amminoacidi presenti nel chicco. Ricordiamo che queste sostanze servono per costruire le proteine umane, essenziali per una miriade di processi metabolici, e senza le quali la sopravvivenza non è possibile. Si comprende quindi la necessità di apportare ogni giorno la giusta quantità di amminoacidi essenziali. Ecco i principali:

Istidina:  necessaria per formare il glicogeno (la riserva di zucchero) nel fegato, gestisce la formazione del muco (importante difesa immunitaria) ed è una componente dell’emoglobina e dello sperma.  E’ essenziale nell’infante e nell’uremia. Il riso integrale ne contiene 1,6mg per etto, quello bianco 0,4mg.

Isoleucina: regola il timo, la milza, la ghiandola pituitaria, l’emoglobina e il metabolismo. Riso integrale (5,7), bianco (5,2).

Leucina: bilancia l’Isoleucina. Riso integrale (9,5), bianco (6,3).

Lisina: rientra nella composizione del fegato, della cistifelia, interviene nei metabolismo dei grassi, nella regolazione delle ghiandole mammarie e pineale, delle ovaie; previene la degenerazione delle cellule. Riso integrale (3,2), bianco (0).

Metionina: costituente dell’emoglobina, dei tessuti e del siero; regolatore delle funzioni della milza, del pancreas e della linfa. Riso integrale (2,2), bianco (0).

Fenilalanina: elimina i materiali di rifiuto, regola le funzioni renali e della vescica. Riso integrale (5,3), bianco (2,4).

Treonina: consente lo scambio di amminoacidi nel corpo. Riso integrale (3,9), bianco (0).

Triptofano: Genera cellule e tessuti, succhi gastrici e pancreatici, giova al sistema ottico. Riso integrale (1,4), bianco (0).

Arginina: tonifica i muscoli; è un costituente cartilagineo; giova agli organi della riproduzione e controlla la degenerazione cellulare. Regola i processi di detossicazione. Riso integrale (7,7), bianco (2,3).

Complessivamente, su 100g. di riso integrale abbiamo 40,5mg di amminoacidi essenziali, contro i 16,6mg. del riso bianco.

Ecco le altre proprietà. Il riso integrale, rispetto al riso bianco, contiene: il doppio del fosforo, il doppio del manganese, più del doppio del ferro, il triplo della vitamina B3,  il quadruplo della vitamina B1, una quantità di vitamina B6 dieci volte superiore, il triplo di vitamina E, il doppio di potassio, una volta e mezza di selenio e zinco.

Il manganese è fondamentale per la produzione di energia, per il rilascio di ormoni e per le sue proprietà antiossidanti. Il suo elevato contenuto di fibre e selenio riduce il rischio di malattie intestinali. I fitonutrienti che lo compongono sono utili per la prevenzione di malattie cardiache e degenerative.

Grazie a tutte queste proprietà il riso integrale è ritenuto ottimo in caso di insufficienza renale e di obesità, poiché favorisce le funzioni metaboliche. Costituisce inoltre un valido aiuto per tenere sotto controllo la pressione sanguigna ed il colesterolo. Grazie al suo contenuto di amido, risulta un alimento facilmente digeribile ed assimilabile anche dalle persone che soffrono di intolleranza alimentare. La pellicina che ricopre il chicco è invece ricca di fibra che apporta benefici all'intestino e pare sia anche in grado di contrastare la formazione di polipi intestinali. Di contro è importante sottolineare che il riso bianco che troviamo comunemente in vendita viene spazzolato con talco e glucosio e successivamente reso brillante con olio di semi e paraffina; bene, il talco contiene una sostanza,  il silicato di magnesio, che pare avere attività cancerogena, mentre la paraffina sembra sia in grado di danneggiare le mucose gastriche soprattutto nei bambini e negli anziani.

Un’unica raccomandazione: proprio perché integrale e vivo, ha una durata inferiore a quello bianco e nel tempo può irrancidire, per cui conviene conservarlo sotto vuoto o al fresco. La cottura è di circa 45’ – 1 ora e va masticato bene perché rimane sempre un po’ al dente. Alcune semplici ricette: con la zucca, con le ortiche, con i piselli, con le lenticchie, con le erbe spontanee di primavera. Una prelibatezza: riso nero venere con solo una noce di burro a fine cottura – da veri intenditori!