domenica 27 maggio 2012


Monti incontra i terremotati


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In Italia negli ultimi 60 anni i terremoti sono stati parecchi, dal Belice all’Irpinia, dal Friuli all’Umbria, fino ad arrivare all’ultima tragedia in ordine di tempo che fu quella dell’Aquila. Così come sono stati molti i governi ritrovatisi a gestire queste catastrofi, talvolta operando con una discreta efficienza, molto spesso dando prova di profonda disorganizzazione. In alcuni casi, penso ad esempio al Friuli, i cittadini sono potuti rientrare nelle proprie abitazioni, completamente ricostruite da stato e regione, in tempi ragionevolmente brevi, in altri hanno dovuto attendere decenni all’interno dei container. In alcuni casi la gestione della calamità é filata via liscia, in molti altri i fondi destinati ai terremotati sono stati oggetto d’intrallazzi, speculazioni e tangenti senza fine.
Mai e poi mai è però stato messo in dubbio il principio basilare in virtù del quale lo stato aveva la piena responsabilità di procedere alla ricostruzione delle case distrutte e alla ristrutturazione degli edifici lesionati.
Poi é arrivato il governo golpista delle banche, capitanato da Mario Monti e le cose sono cambiate radicalmente, riducendo allo status di dilettanti tutti i truffatori del passato.

Dimostrando un tempismo che ha dell’incredibile, l’usuraio di Goldman Sachs aveva infatti inserito, nel decreto di riforma della protezione civile, un articolo che sgrava totalmente lo stato dalla responsabilità di ricostruire (o rifondere) gli immobili distrutti o danneggiati dalle calamità naturali, subordinando i diritti dei cittadini colpiti alla stipula di assicurazioni private, secondo un meccanismo che nel testo non é ancora stato approfondito.

In parole povere i cittadini dell’Emilia Romagna, vittime del terremoto della scorsa notte, che ha provocato 7 morti ed oltre 5000 sfollati, saranno i primi figli di un dio minore, che nel nome delle banche li priva del diritto a vedere le proprie case ricostruite o ristrutturate dallo stato, come accaduto nei decenni passati a tutti i loro sventurati predecessori e come qualsiasi senso etico, umano e solidale imporrebbe di fare, senza neppure prendere in considerazione una diversa eventualità.

Monti il banchiere, troppo impegnato negli Usa a ricevere gli ordini del padrone, per interessarsi in qualche misura dell’attentato di Brindisi e del terremoto che ha devastato l’Emilia Romagna, solo stamattina ha trovato il tempo per recarsi nelle zone terremotate, a testimoniare la presenza di uno stato che ormai alligna solamente nelle cartelle di Equitalia e nei progetti di militarizzazione e repressione sul territorio.
Accolto da sonore bordate di fischi ed improperie di vario genere, ma imperturbabile come sempre, l’algido funzionario si é limitato a bofonchiare qualche frase di circostanza, unitamente alla promessa (troppo buono lei) di una sospensione dell’IMU, da lui introdotta, per gli edifici lesionati o distrutti. Ci mancherebbe solamente che il governo, oltre a disinteressarsi della ricostruzione, pretendesse anche una tassa sulle macerie da chi dorme in macchina, per chiudere compiutamente il cerchio della follia.

Poi si é affrettato, con il suo codazzo di auto blu e agenti speciali, ad abbandonare questi luoghi di disperazione, per dedicarsi a cose ben più importanti, come la messa in pratica degli ordini ricevuti da Washington e la messa in strada degli italiani che ancora posseggono una casa in cui abitare.

Se Silvio Berlusconi, solo per citare una delle figure più misere che abbiano governato questo paese, avesse affrontato il terremoto dell’Aquila con una simile “partecipazione” e partendo da questi presupposti, avrebbe senza dubbio ricevuto in faccia un Duomo di Milano a grandezza naturale, se é vero che fu oggetto di critiche feroci, anche da parte del sottoscritto, proprio in merito alla gestione del suddetto terremoto, pur non essendosene lavato le mani con indifferenza come sta accadendo oggi che l’Italia è in mano ad una congrega di banchieri.
State piangendo i vostri morti, rimasti ammazzati nei capannoni dove lavoravano nella notte di sabato su domenica? Dormite in auto o in tenda da tre giorni sotto una pioggia scrosciante, perché le vostre case sono state lesionate dal sisma? Siete in difficoltà ed avete paura, perchè un terremoto di grossa entità ha colpito la zona in cui vivete che era considerata a basso rischio sismico? La crisi e le nuove tasse vi hanno già spolpato e dopo il terremoto non sapete più dove sbattere la testa?