domenica 27 maggio 2012


La dieta per eliminare le tossine


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Chi soffre di intolleranze per mesi o addirittura per anni senza comprendere la causa dei suoi disturbi, con tutta probabilità ha un organismo intasato dall’eccesso di certi cibi, non graditi al proprio metabolismo. Per questo prima di eliminare i cibi sospetti con la dieta a rotazione, è necessario concentrare l’attenzione sulla depurazione degli organi coinvolti nell’instaurarsi dell’intolleranza, che sono l’intestino, il fegato, lo stomaco ed il sistema immunitario. Ognuno di essi è particolarmente sensibile a una serie di alimenti e manifesta il proprio disagio con una sintomatologia specifica. La prima cosa che bisogna chiedersi è: ho qualche alimento che mi provoca disturbi particolari, e in caso positivo dopo quanto tempo l’assunzione si manifestano questi disturbi? Ricorda che per parlare di intolleranza la reazione non deve essere immediata ma devono trascorrere come minimo 12-24 ore. Ecco quali sono i cibi più sensibilizzanti per ogni singolo organo.
Il fegato e la pelle: la sofferenza epatica è rivelata da cattiva digestione, amaro in bocca, dermatiti, male nella parte destra dell’addome, unghie e capelli deboli, pelle ingrigita. Si depura eliminando o riducendo per uno o due mesi i cibi troppo grassi, i salumi, i formaggi stagionati, il burro ma anche spezie, alcool, caffè.
Lo stomaco: può essere affaticato quando digerisci male, se soffri di acidità o sonnolenza postprandiale. Risente di un’alimentazione troppo saporita e ricca di sale, dell’eccesso di carni rosse ed intingoli, dell’abuso di dolci, frutta secca, cioccolata ed alimenti acidi come i pomodori.
L’intestino e la sua microflora: la disbiosi intestinale è una condizione di alterazione della flora batterica intestinale che può provocare carenza di vitamina B12 (con insonnia, malumore e depressione come conseguenza), sindrome dell’intestino irritabile, meteorismo, emorroidi, malattie della pelle, mal di testa, sindrome della stanchezza cronica, obesità e sovrappeso. Ma soprattutto la disbiosi intestinale è alla base di tutte le intolleranze alimentari, che a loro volta peggiorano le condizioni dei batteri “buoni” presenti nell’intestino. Le cause più comuni di disbiosi possono essere: alimentazione inadeguata, ricca di grassi (prodotti di origine animale, come formaggi, burro, carni grasse) e carboidrati semplici (pasta e pane fatti con farine raffinate, dolci) assunzione di antibiotici, sistema immunitario debole, stitichezza, cattiva digestione, infezioni intestinali, stress, intolleranza o allergia alimentare. Per intervenire efficacemente sulla disbiosi è fondamentale ridurre l’apporto di grassi e proteine, di zucchero e di prodotti che lo contengono ed eliminare l’alimento che causa intolleranza , se individuato.
Il cervello: E’ stato dimostrato scientificamente che improvvisi disturbi dell’umore, insonnia, cali di memoria, scarsa concentrazione possono essere la spia dell’intolleranza che prende piede perché il sistema nervoso è sfiancato da un carico eccessivo di stress. Per depurare i tessuti cerebrali è necessario ridurre alcool, caffè, zucchero bianco, che creano dipendenza e assuefazione.