Terremoto, il racconto: "Io con l'epicentro sotto casa..."
CAVEZZO. «Io e papà eravamo sul tetto, per rimuovere i comignoli e sostituirli con quelli di metallo. All’improvviso si è scatenato l’infermo...».
Marco Zibordi ha assistito uno spettacolo letteralmente mozzafiato da un punto di vista tanto panoramico quanto privilegiato: »i sismologi che in questi giorni si sono susseguiti ci hanno psiegato che qui c’è stato l’epicentro. Non so se proprio qui, a casa nostra, o qui nei paraggi. Di certo è stato sconvolgente».
Marco, 32 anni, e il padre Giuseppe 67 anni, abitano in via Uccivello, al civico 3. Conducono una attività florovivaistica e una azienda agricola e si sono ritrovati all’improvviso in una notorietà di cui avrebbero fatto volentieri a meno.
»Io e mio padre ci siamo abbracciati, cercando di attaccarci alla torretta al centro dle tetto», dice Marco.
«Glio hio detto qui voliamo giù, è finita», aggiunge Giuseppe. Invece nonostante la turbolenza la casa dei Zibordi non ha subitop danni.
«Solo qualche problema al tetto del magazzino. Nulla, se pensiamo che qui attorno le case sono tutte crollate, e quelle poche che non sono crollate dovranno essere demolite».
Che cosa si vedeva, da lassù?
«Neppure un minuto dopo si sono aperte le crepe nella terra: dall’alto si è vista chiaramente quella del giardino, dopo abbiamo notato quelle che si sono aperte un po’ dappertutto qui attorno, grandi, lunghe, profonde. I geologi le hanno misurate e analizzate. Pochi istanti dopo da quei buchi è spuntata l’acqua: zamipillava fino ad un paio di metri di altezza. Poi è uscita la sabbia: gorgogliava sparata anche quella in alto, e ha formato le collinette che ho visto anche altrove».
«Durante la scossa - aggiunge Giuseppe - c’erano alberi del frutteto che andavano a toccare i filari accanto, che distano 4 metri. Tutto si piegava...».
E dopo la scossa l’arrivo dei primi geologi. «Saranno state le due di martedì, neppure un’ora dopo la seconda scossa, ed è arrivata la prima squadra di geologi dell’Ingv. In questi giorni di squadre ne saranno arrivate una quindicina. Ognuna ha effettuato misyurazioni e campionature, alcuni ci hanno spiegato che siamo in prossimità dell’epicentro». I Zibordi hanno raccontato che uno dei tecnici, uno straniero, gli ha detto che oltreoceano, in America, i sismologi avevano quantificato il terremoto, quello di martedì, al punto 7 della scala Richter, almeno un punto sopra i dati ufficiali.