lunedì 25 marzo 2013

Trovata la molecola anti-tumore

Trovata la molecola anti-tumore


Il brevetto di due ricercatori precari dell'Università di Urbino




Tiziano Mancini
URBINO
MESSA A PUNTO e brevettata a livello nazionale una tecnica che spingerà al suicidio le cellule tumorali. Un risultato che viene dall'impegno di due ricercatori precari dell'università di Urbino: Mirco Fanelli, 45enne di Falconara e Vieri Fusi, 48enne fiorentino. I due ricercatori potrebbero avere contribuito a un importante passo in avanti alla lotta ai tumori. Ma quando si parla di scoperte in laboratorio viene da chiedersi se e quando verrà l'applicazione pratica.
«Si dice spesso - spiega Mirco Fanelli - che dalla scoperta in laboratorio alla sua effettiva applicazione clinica passano molti insuccessi, anni di ricerca e, soprattutto, molte risorse».
Una situazione frustrante per voi ricercatori: arrivare alle risposte, ma fermarsi a metà dell'opera.
«Per questo motivo - risponde Fanelli - a fronte di questi risultati la ricerca si muove per trovare sponsor, pubblici e privati, e aziende farmaceutiche interessate a finanziare i nostri studi».
In cosa consiste la scoperta?
«È stata modificata chimicamente un molecola (maltolo) normalmente utilizzata come additivo alimentare, arricchendola di proprietà biologiche, modificando la vita e il comportamento delle cellule inducendole a rispondere a sollecitazioni di vario tipo. Le nuove molecole inventate (malten e maltonis) sono capaci d'indurre micro-modificazioni del genoma (il dna delle cellule) che diminuiscono la loro capacità di sopravvivenza».
Come siete arrivati a indurre al suicidio le cellule malate?
«Tutto è partito dal Laboratorio di Patologia Molecolare ‘PaoLa' (Centro di Biotecnologie di Fano, sede distaccata dall'ateneo di Urbino) - spiega Fanelli - Il centro si occupa di modificazioni epigenetiche nel cancro. Con il gruppo di ricerca del Laboratorio di chimica supramolecolare è stato poi possibile individuare una famiglia di composti capaci di svolgere le funzioni desiderate».
Come agiscono queste molecole sulle cellule tumorali?
«Nel dettaglio - spiega Fanelli - inducono la formazione di legami non presenti tra proteine e dna».
È corretto parlare di suicidio delle cellule?
«Sì. Ovviamente siamo all'inizio e le nostre osservazioni dovranno essere confermate da altre indagini».
Quali applicazioni può avere il brevetto?
«Al momento l'attività sperimentale è diretta a investigare le potenzialità antitumorali - precisa Fusi - e nella lotta contro il cancro c'è ancora molto da scoprire».
Notizie tratte da La Nazione