Sindrome pre-mestruale? I sintomi possono essere alleviati assumendo alimenti ricchi di ferro non-eme come ad esempio i broccoli.
Anche i semi di sesamo e le albicocche secche ne sono ricchi. Per questo, i due alimenti sono i più indicati a ridurre il rischio di soffrire di dolori in vista del ciclo, vera e propria condanna mensile per molte donne.
A rivelarlo è uno studio pubblicato sull'American Journal of Epidemiology dai ricercatori delle Università americane delMassachusetts e di Harvard, che hanno scoperto come assumendo più di 20 mg di ferro non-eme la probabilità di soffrire di sindrome premestruale si riduce del 30-40%.Si tratta del primo studio a trovare una correlazione certa tra l'assunzione di ferro e la sindrome premestruale.
Probabilmente il legame è dovuto al fatto che il ferro è coinvolto nella produzione della serotonina nel cervello, che aiuta a regolare l'umore, hanno ipotizzato i ricercatori dopo aver analizzato circa3.000 infermiere in uno studio decennale. È così che hanno scoperto che coloro che non soffrivano dei fastidiosi dolori che annunciano l'arrivo del ciclo assumevano maggiori quantità di ferro non-eme, cioè non legato a due proteine tipicamente presenti nella carne, l'emoglobina e la mioglobina.
Per ora, però, gli autori preferiscono andarci coi piedi di piombo: "i nostri risultati devono essere confermati da altri studi. Tuttavia, le donne a rischio di sindrome premestruale dovrebbero assicurarsi di raggiungere le dosi giornaliere raccomandate di ferro non-eme", ha spiegatoElizabeth Bertone-Johnson, responsabile della ricerca. Via libera, quindi, a broccoli (ogni 100 g 1 mg di ferro non-eme), semi di sesamo tostati (14,8 mg per 100 g) e albicocche secche (6,3 mg per 100 g).