giovedì 26 aprile 2012

Ciao

Quando tutti truccavano il Ciao per sfrecciare a 100 all'ora....



Abbiamo già parlato del mitico Ciao della Piaggio ma poco abbiamo detto della nobile usanza di truccarlo. I motorino anni ’80 facevano a fatica i 45 km/h ed all’epoca era d’obbligo metterci le mani per farli andare più forte.


Non era quindi strano vedere dei Ciao o dei Bravo sfrecciare a quasi 100 all’ora. Ancor meglio se si trattava di motorini più robusti, magari a marce e con un motore più spazioso tipo l’Oxford o il Califfone.
Prima di truccare un Ciao era importante dotarlo della famosa sella lunga, il motorino che va forte doveva infatti servire a due cose. Far colpo sulle ragazze e superare i concorrenti in velocità.

Poi si doveva procedere con una bella marmitta. Nei primi anni ’80 era molto in voga la “proma” (nella foto), magari con un bel montante. La più performante era ed è la Gianelli se coadiuvata da un variatore Malossi e rulli adatti al motore.
Interessante l’idea di perforare la marmitta per aumentare lo sfogo ma soprattutto per consentire al motorino di fare quel rumore stile Harley Davidson dei poveri. Per i 125 come l’Elephant era invece d’obbligo il cosiddetto pignone che serviva ad avvicinare le marce in scalata per dare l’idea di una moto più scattante.
I più fanatici erano in grado di sostituire l’intero albero motore ed aggiungere un gruppo termico maggiorato con frizione sempre rigorosamente Malossi.
Questo accadeva anche nelle vespe e comportava l’asportazione del portellino laterale (in Toscano si chiama “Puppa”). A volte entrambi gli sportellini perché in quello opposto si poteva posizionare lo stereo…roba da veri tamarri, quelli che tendevamo ad essere tutti negli anni ’80.