I robot autonomi sono una grande sfida per gli ingegneri di tutto il mondo, ancor più se lo spazio di movimento da tenere in considerazione è praticamente sconfinato come lo sono i nostri oceani. Da qualche tempo a questa parte si sta quindi cominciando a sviluppare sistemi artificiali in grado di scorazzare per le acque in totale autonomia: abbiamo visto ilRobo-fish per il monitoraggio dell’inquinamento delle acque ed oggi è il giorno dellaNaro-Tartaruga, un prototipo sviluppato dalla ETH Zurich che sfrutta l’aerodinamica propria delle testuggini ed un comparto hardware di primo livello. La Naro-Tartaruga ha un grandissimo vantaggio rispetto agli altri prototipi di pesci robot, ed è semplicemente da ricercare nella proverbiale forma tozza che ha avvantaggiato non di poco i suoi ideatori nell’assemblaggio. Al suo interno trovano posto un Chipset Intel Core i7, GPS, sensori di qualsiasi genere per il monitoraggio e un comparto batterie che fanno levitare il peso fino ai 75 Kg nonostante la scocca in alluminio.
Il prototipo è ancora in fase di sviluppo ma ben presto sarà pronto per i primi test sul campo, forte di 4 appendici elettriche capaci di spingere la tartaruga robot fino ad una velocità di 2 m/s e profondità di 100 metri. Lo scopo principale del progetto è il monitoraggio ma anche lo sviluppo della navigazione autonoma sott’acqua.