Il dominio di Android nel mercato degli smartphone trova un’ulteriore conferma da una statistica eseguita dal comparatore di prezzi Idealo. Da almeno un anno Idealo offre ai suoi utenti in diversi paesi europei un’applicazione per gli acquisti, scaricabile su smartphone Android e iOS. Sulla base dei clic ricevuti dall’applicazione, è stato possibile produrre una statistica rappresentativa sulle quote di mercato dei due sistemi concorrenti nel periodo 1 gennaio – 20 agosto 2012.
I risultati confermano con qualche differenza tendenze di fondo già individuate da un prestigioso ufficio di ricerche di mercato come Kantar Worldpanel che in un’indagine aggiornata a giugno 2012 rileva per Android in Italia del 49,6%, davanti al 20,2% di iOS.
Lungo tutto il periodo considerato, la quota di clic Android sull’applicazione italiana di Idealo è rimasta più o meno stabile intorno al 70%, con brevi oscillazioni subito rientrate. Gli utenti di smartphone in Italia sembrano dunque piuttosto fedeli nelle loro preferenze e il lancio di nuovi modelli non pare aver persuaso molti di loro a passare nel campo avversario. Di seguito ripropongo un grafico temporale di utilizzo con comparazione android-iOS.
Paesi come Francia, Regno Unito e Germania presentano invece una situazione di partenza diametralmente opposta a quella italiana, con un uso prevalente del sistema iOS. È da notare però come nel corso dell’anno Android abbia avuto un costante recupero di posizioni, soprattutto in Germania: qui si è passati da un 70% di prevalenza iOS a una sostanziale parità tra i due sistemi. In sostanza, i consumatori francesi e tedeschi hanno scoperto che per alcune applicazioni dello smartphone un modello Android è altrettanto efficiente di un iOS, con una differenza di prezzo molto favorevole.
Resta da vedere se il prossimo lancio di nuovi modelli come l’iPhone 5 possa contribuire al recupero di quote di utenza per il sistema operativo iOS.
Concludiamo questo approfondimento in esclusiva, con la comparazione dell’utilizzo di android-iOS per Paesi specifici; analizziamo dunque come sono mutate le abitudini dei consumatori tedeschi, francesi e britannici.
